Messaggio Integrale di Fatima
ricevuto
da Raymundo Lopes
Documento Originale
Esaudendo la richiesta del Reverendo Don Ruben Schuch e cercando di fornire elementi che possano facilitarne la comprensione, mi accingo a raccontare, Integralmente, con la maggior ricchezza di dettagli, ciò che ho visto ed udito a Cova da Iria, il giorno 25 Luglio 2000. Quel giorno non mi è stato possibile scrivere la Visione dettagliatamente, a causa del poco tempo di cui disponevo, poiché, per esaudire la richiesta di Nostra Signora, avrei dovuto consegnarla al Vescovo di Leiria immediatamente, giacché la mattina del giorno seguente sarei dovuto ritornare in brasile. Per questa ragione, avevo fatto una relazione sintetica, che conteneva soltanto l'essenziale, e l'avevo consegnata a quel Vescovo ed al Cardinale di Belo Horizonte.
Erano le dodici (le tredici secondo l'orario estivo in Portogallo). Mi trovavo di fronte alla Cappella delle Apparizioni, nella piazza di Fatima, quando scorsi la figura del fanciullo che si definiva Angelo del Portogallo e del Brasile. Per un pò di tempo egli rimase lì. Alla fine della Santa Messa, celebrata in quel luogo e a quell'ora, sentii una leggera brezza sfiorare la mia testa e vidi nel cielo un chiarore come se fosse un lampo. Poi a una distanza di circa dieci metri dal luogo in cui mi trovavo, vidi Nostra Signora, tutta vestita di bianco, che teneva nelle mani quattro rose dorate, due per mano.
Ella lasciò cadere le rose e da esse, al loro cadere, vidi sorgere una scena impressionante: un luogo enorme circondato da alcune costruzioni, che sembravano grandi case a due o più piani e molte finestre. Al centro di questo luogo, un'immensa rovina di un imponente edificio. Fra le macerie c'erano pezzi di colonne e statue rotte. Il cielo era di color arancione violaceo, con uno sfondo quasi rosso. In questa rovina ciò che attirò la mia attenzione fu un globo di un azzurro intenso, nel quale si vedeva piantata una croce rozza e storta, che ricordava la croce che Sua Santità Giovanni Paolo II porta come suo pastorale, ma sembrava fosse sporca e arrugginita e con un particolare: non c'era sopra la figura di Gesù Crocifisso. Ai piedi di questa Croce pendeva un panno bianco. Da tutte queste macerie usciva una specie di fumo, denso in alcuni punti, rarefatto in altri. Mi sembrava che fosse il risultato di un immenso incendio appena spento, senza fiamme. Improvvisamente, dal rosso arancione del cielo, vidi sorgere la figura di quattro esseri umani, che, avvicinandosi, rimasero in piedi sulle rovine. Erano quattro ragazzi alti e snelli, che dimostravano tra i diciotto e i vent'anni, vestiti con una tunica bianchissima. Avevano capelli neri e folti, lunghi fino alle spalle. Dai loro occhi usciva una luce offuscante, che li faceva sembrare ora azzurri, ora verdi, ora marrone. Ma erano sguardi distanti, indifferenti alla devastazione del luogo. Era come se quello non facesse parte della loro realtà. Se non fosse stato per alcuni loro movimenti, io avrei detto che erano statue. Un vento soffiava su di loro, sollevando lievemente le loro tuniche, lasciando vedere i loro piedi scalzi. Il fumo delle rovine non li sfiorava. Improvvisamente, dallo stesso luogo da cui erano venuti i ragazzi, sorsero quattro punti luminosi, i quali, dirigendosi verso i ragazzi, crescevano formando enormi sfere dorate, come se fossero quattro vasi, con una piccola apertura. Avvicinandosi ai ragazzi, esse interruppero bruscamente la loro traiettoria, portandosi alla destra dei loro piedi. Essi allora le fissarono e queste si ruppero e ne uscirono forme di animali ed una figura umana, le cui immagini erano in contrasto con il paesaggio, per il fatto che erano senza colore. Alcuni frammenti dei vasi rotti finirono, con impeto, sulle rovine.
Dal primo vaso rotto, da sinistra verso destra, vidi uscire un bue senza macchie e senza corna. Questo bue barcollava inciampando sulle rovine, cadendo ogni momento: sembrava essere ferito ad una delle zampe.
Dal vaso seguente, rotolandosi in esso, sorse un enorme uccello nero. Le sue ali sbattevano una contro l'altra, le sue penne sembravano essere sporche e pesanti. Con difficoltà, si liberò dal vaso e, con molta fatica, si alzò in volo, librandosi sulle rovine.
Dentro il terzo vaso, già rotto, vidi la figura di una persona che sembrava essere svenuta o ferita. Con difficoltà si mise in piedi. Non era vestita, era come un'ombra bianca, con scarsa definizione di contorni e dettagli, ma era innegabilmente un essere umano. Con molte difficoltà essa cercava di camminare sulle rovine, cadendo ad ogni istante.
Dal quarto vaso, sorse un leone enorme. Sembrava stanco e malato, ma il suo pelo era pulito ed incredibilmente lucido. Esso camminò con difficoltà e a testa bassa sulle rovine. La sua maestosa criniera gli copriva la testa. Dopo si mise sotto l'uccello, che volteggiava nell'aria, guardò nella sua direzione e rimase così.
I due animali, l'enorme uccello e la figura umana rimasero vicini ad una persona vestita di bianco, seduta su ciò che mi sembravano essere i resti di una poltrona dorata, i cui braccioli terminavano in un disegno di un animale o di un bambino, che non ho potuto distinguere bene. Questo uomo soffriva orribilmente. Nonostante la sua tunica comoda e bella, che cadeva magnificamente e che sembrava di lino, egli gemeva, perché una cintura larga e nera, alla sua vita, sembrava disturbarlo. Egli tentava di toglierla, ma non ci riusciva. Non vidi il suo volto, perché era di spalle, con la testa leggermente rivolta verso i ragazzi sul fondo, ma vidi che aveva capelli bianchi e radi. Improvvisamente udii un grido, fra i singhiozzi, che veniva da questa persona:"Signore, non ho fatto ciò che mi hai chiesto! Perdono, mio Dio, perdono, mio Dio!" Dopo il suo grido, cominciò a formarsi un turbine fra le rovine. Una spessa colonna di fumo cominciò a prendere la forma di una persona completamente indefinita. Era come se ci fosse una persona nascosta dentro questa colonna di fumo. E da essa uscì una mano nera grande e nodosa, simile alla mano di una persona anziana, che cominciò a raccogliere alcune pietre, dalle quali usciva fumo. La mano cercava di porre le pietre le une sopra le altre.
Nostra Signora allora mi disse:"Questa visione, che Dio ti concede, dovrai scriverla e porla nelle mani dei due Serafini, il signor Vescovo di Leiria e il signor Cardinale Belo Horizonte, senza tardare oltre. Mantieni il segreto su di essa fino al 15 di ottobre: è il termine che il Signore Dio dà a questi Vescovi, affinché questo giunga in Vaticano." Ciò che sto per raccontarti ora, potrà essere detto immediatamente:"Non fecero ciò che chiesi qui. Ciò che Dio permise alla pastorella Lucia di vedere e raccontare ancora non si è compiuto. È urgente e necessario che il corpo clericale della Chiesa promuova una Consacrazione del mondo al Mio Cuore Immacolato, poiché c'é poco tempo affinché queste cose possano essere modificate prima che si compiano. Se farete ciò che vi chiedo, molte cose saranno attenuate; nel frattempo, tempi tenebrosi verranno per la Chiesa. Per volontà della Divina Misericordia devo proteggere la Chiesa in America Latina, specialmente il Brasile e in Europa, il Portogallo, affinché non cadano nel peccato di apostasia e possano dare al mondo esempio di fede." Allora io chiesi alla Santissima Vergine che cos'era ciò che avevo visto. Ella mi rispose:"Non sta a te discernere su questo. Consegna a questi Vescovi ciò che scriverai." Dopo Ella mi chiese di farsi portare la Sua Immagine, che si trovava tra i missionari presenti. La posero allora nella mie mani e sotto lo sguardo di Nostra Signora l'immagine si illuminò di una luce arancione. In seguito, cominciai a sentire di nuovo una lieve brezza sul mio volto. Nostra Signora, cominciò ad allontanarsi nel firmamento e non vidi più nulla.
PREGHIERE dettate a J.N.S.R per i Testimoni della Croce (da aggiungere al libro di preghiere)
PREGHIERA PER LE ANIME DEL PURGATORIO
O Mio Dio, per le Tue Sante Piaghe aperte ancora oggi per la Salvezza delle anime, per quella spada che ancora trafigge il Cuore Addolorato e Immacolato di Maria, in ginocchio davanti alla Tua Santa Croce d'Amore, noi ti chiediamo con tutto il cuore di salvare le anime che ancora soffrono nel Santo Purgatorio. Signore, guariscile, benedicile, affinché esse rinascano nel Tuo Perdono, per gustare per sempre la soavità del Tuo Amore infinito, nelle gioie eterne del Tuo Santo Regno Glorioso. Amen.
PREGHIERA DI CONSACRAZIONE PER LE FAMIGLIE
O Vergine di Tenerezza, Dio Ti ha scelta tra
tutte le donne per dare una Madre al Figlio Suo diletto.
O Gesù mite ed
umile di cuore, Tu hai consacrato con la Tua presenza il più bel Tabernacolo
della terra: il Seno di Maria. "E il Verbo si è fatto Carne e abitò in
mezzo a noi." Dandoci la Tua Vita, ci hai anche donato Tua Madre.
Attraverso di Lei noi arriviamo prima a Te.
O Beata Vergine Maria Madre di
Dio e Madre degli uomini, oggi noi ci consacriamo al Tuo Cuore Addolorato e
Immacolato. Accogli nel Tuo Cuore Puro e Verginale i figli perduti in questo
mondo di peccato. Abbi pietà di tutte le madri che cercano rifugio nel Tuo
Cuore addolorato.
O Vergine Madre Benedetta, che hai sofferto la Passione e
la Morte del Tuo Divin Figlio Gesù Cristo, ascolta la nostra supplica: riporta
al Tuo Cuore Addolorato e Immacolato tutti i Tuoi figli dispersi, riunisci tutte
le famiglie divise, affinché dal Tuo Cuore radioso, rinasca la famiglia umana,
come fu la Tua su questa terra: Gesù, Maria, Giuseppe, i Tre Santi Cuori Uniti.
Oggi
io (...) con i miei figli (........) e con tutta la mia famiglia mi consacro al
Cuore Addolorato e Immacolato di Maria e consacro ugualmente tutte le famiglie
della terra. Amen. Tutto Tuo, o Maria.
Che il Signore vi assista nell'ultima lotta.
Associazione Italiana Garabandal