A Bois - Seigneur - Isaac,
il "Preziosissimo Sangue del Miracolo"
(Belgio 1405)
Con questo nome si indica una località belga situata tra Nivelles e Braine l'Alleud, a circa una quindicina di km a sud di Waterloo. Vi si innalza un'abbazia, officiata, dalle sue origini sino alla Rivoluzione francese, dagli Agostiniani, poi, dal 1903, dai religiosi di Mondaye e oggi, dal 1921, dai Premonstratensi. In seguito a un voto fatto durante la prima crociata dal signore del luogo, chiamato Isaac, nel secolo XII, venne eretta nel bosco una cappella. Da qui il nome del paese.
Le visioni di Jean du Bois
Il fatto straordinario che ebbe luogo nella cappella fu preceduto, in un certo senso, da tre comunicazioni celesti piuttosto strane, ricevute dal signore del luogo di quel tempo, il cavaliere Jean de Huldenberghe, chiamato anche Jean du Bois.
Il martedì precedente la Pentecoste del 1405, verso mezzanotte, una voce che lo chiamava per nome, lo svegliò. In quell'istante, egli vide davanti a sé un uomo giovane di una trentina d'anni, con un mantello bleu, foderato di ermellino e circondato di luce. Dopo un momento di spavento, Jean du Bois chiese a questo personaggio ciò che desiderava. Questi aprì allora il suo mantello e apparve coperto di piaghe profonde dalle quali scorreva sangue.
"Guarda, disse, come sono stato maltrattato!" e chiese, nello stesso tempo, un medico capace di guarirlo e un avvocato che prendesse in mano la sua causa. Ma Jean du Bois si scusò: come trovare un medico tanto abile da portar rimedio a simili ferite? E come potrebbe lui che non era di alto rango
vendicare il ferito dall'attentato?
Ma l'uomo sanguinante replicò: "Questo medico lo troverai se lo cercherai con cura"!.
Poi aggiunse: "Come non dovrei essere coperto di piaghe se ogni giorno me ne fanno delle nuove"?.
E, secondo un'antica cronaca, mostrò a Jean du Bois una larghissima piaga simile a quella che vien dipinta al costato destro di Nostro Signore Gesù Cristo.
"Osserva più da vicino questa ferita, disse ancora il personaggio della visione, è quella che mi causa il più crudele tormento"!.
E, prima di sparire, "Se tu non puoi procurarmi altro rimedio porta almeno la tua mano sulle mie piaghe per addolcirle. Fa' quello che puoi e te ne sarò grato in modo che tu possa fare di meglio e io possa concedere perdono al mondo".
Né l'apparizione, né le parole udite, sembra abbiano fatto supporre a Jean du Bois, che fosse Cristo in persona che si manifestava a lui e che gli rivelasse il suo Cuore, chiedendo in un certo senso, riparazione per le offese degli uomini, come farà più tardi a Paray-le-Monial, rivolgendosi a Santa Margherita Maria.
Così le visioni di Jean du Bois troveranno posto nella storia della devozione al Cuore di Gesù. Il giorno dopo, e ancora di notte, la visione si ripeté. Il misterioso personaggio rimproverò al cavaliere di non aver fatto nulla per sollevare le sue piaghe, dicendogli:
"Non troverò io nessuno che si interessi di me e che accetti di prendere in mano la mia causa?.
Dovrò corrucciarmi contro un mondo che rimane sordo ai miei lamenti?".
Al mattino, molto perplesso, Jean du Bois raccontò le visioni ai suoi familiari e amici chiedendo consiglio. Ma nessuno seppe darglielo.
Il cavaliere allora pregò suo fratello di tenergli compagnia durante la notte seguente.
La visione apparve la terza volta. E Jean du Bois gli chiese: "Se io facessi venire questo medico dove potrei indirizzarlo? Non so chi siete né dove abitate".
L'uomo ferito rispose: "Prendi la chiave della cappella e recati là. Ivi mi troverai e saprai chi sono".
Al cavaliere sembrò in quel momento di stare eseguendo l'ordine: avanzando nel santuario, vide al di sopra dell'altare Cristo con il corpo ricoperto di piaghe, mentre dal costato aperto, usciva sangue a fiotti.
Jean du Bois capì subito che il Salvatore si era rivolto a lui.
Perciò con l'anima ardente si prostrò condividendo le angosce e i dolori di Gesù crocifisso.
Uscito dall'estasi, dichiarò a suo fratello: "Ci ha minacciati di adirarsi ancora di più contro l'umanità se non gli si presta maggior attenzione. Credo che egli sia Nostro Signore Gesù Cristo. L' ho visto veramente morire e dal suo costato è uscito una sorgente di sangue. Lo troveremo questa mattina di nuovo morto sull'altare".
Ciò dicendo, alludeva alla messa che stava per essere celebrata e dove si sarebbe annunziata e sacramentalmente prodotta di nuovo la morte del Redentore per la salvezza del mondo.
Di per sé, tuttavia, nessuna messa doveva essere celebrata il mattino seguente nella cappella di Bois-Seigneur, perché il parroco di Haut-Ittre doveva celebrare un anniversario nella sua chiesa parrocchiale.
Ma quella notte, durante il sonno, una voce gli ordinò:
"Sire Pierre, alzati e va subito a dire la messa della santa Croce nella cappella di Bois-Seigneur-Isaac".
Benché sorpreso, il sacerdote obbedì. Si recò dunque al santuarietto e chiamò i fedeli col suono della campana.
Tra i presenti c'era Jean du Bois. Pierre Ost inizia la messa della santa Croce con straordinario fervore.
Ma all'offertorio, mentre spiega il corporale, si accorge che un pezzetto di ostia consacrata, circa l'ottava parte
di un'ostia grande, è rimasta lì dopo la messa del martedì precedente. Cerca di toglierla per consumarla alla comunione;
ma la particella sembra incollata sul corporale e immediatamente emana delle gocce di sangue.
Il prete sviene e Jean du Bois si avvicina per dargli aiuto: "Reverendo, non abbiate paura, gli dice,
questa meraviglia viene da Dio!".
Pierre Ost ripiega allora il corporale. Ne prende un altro per la messa, e prosegue la celebrazione.
Terminato il santo sacrificio, apre il primo corporale.
L'ostia è sempre là sanguinante. Rimane bianchissima e, in un certo senso, sollevata dal sangue.
Tutti i presenti possono contemplare questo fatto straordinario e ben presto, conosciuto l'accaduto,
il popolo accorre e constata.
Per quattro giorni, sino al martedì di Pentecoste, il sangue continua a colare, raggiungendo
lo spessore di un dito su tre di larghezza. Poi, avendo macchiato quasi completamente
il corporale, si coagulò a poco a poco e divenne secco dopo il giovedì del
Corpus Domini.
L'inchiesta canonica
Pierre d'Ailly, vescovo di Cambrai (dal quale dipendeva Bois-Seigneur), informato dell'accaduto, volle esaminare personalmente il corporale macchiato di sangue. Lo conservò due anni, facendolo passare attraverso il vino, il latte, la lisciva e constatava che la macchia restava intatta. Per le istanze di Jean du Bois, acconsentì di ridare il corporale alla cappella di Bois-Seigneur e la fece consacrare dal suo ausiliare, il 3 maggio 1411, in onore del preziosissimo Sangue, della SS. Vergine e del Precursore.
In questa epoca, il vescovo di Cambrai fu nominato cardinale e Legato papale per tutta la Germania. Jean du Bois lo supplicò allora di confermare in modo ufficiale la realtà del prodigio. Già convinto nel suo intimo, il prelato volle tuttavia procedere in forma canonica. Perciò ordinò un'inchiesta nella quale furono incaricati il 23 settembre 1413 tre ecclesiastici di Nivelles. I commissari fecero comparire i testimoni i quali affermarono che avevano visto spandersi il sangue miracoloso. Raccontarono anche i miracoli operati dal medesimo preziosissimo Sangue. Dopo questo esame, Pierre d'Ailly, in qualità di Legato, pubblicò la bolla del 10 ottobre 1413 confermando "in virtù dell'autorità apostolica", l'autenticità del prodigio e dichiarando reliquia degna di essere onorata il corporale macchiato di sangue.