L'alfabeto della pace: una sintesi del pensiero cristiano
elaborata dal teologo moralista padre Antonio Rungi



Ora anche un alfabeto della pace con le 26 lettere dell'alfabeto italiano utilizzate per elaborare una sintesi del pensiero cristiano sulla pace.
L'idea è del teologo moralista padre Antonio Rungi, sacerdote passionista e direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Sessa Aurunca.
Seguendo l'ordine alfabetico, padre Rungi traccia un interessante percorso etico e sociale sul tema della pace.

A, come Amore. Non ci può essere pace senza amore degli uni verso gli altri al di là dei confini di razza cultura e religione.
B, come Bontà. La pace si fonda sulla bontà dell'anima di ogni essere umano, che già porta in sé questa propensione.
C, come Collaborazione. La pace è frutto della collaborazione tra tutti i popoli della terra.
D, come Disponibilità. Non si può costruire un mondo pacifico senza la disponibilità verso tutti.
E, come Economia. La pace si realizzata attraverso un equilibrio economico tra i vari mercati del mondo.
F, come Fiducia. La pace è scommessa sulla parola altrui. Non ci può essere pace senza aver fiducia negli altri.
G, come Giustizia. Il nuovo volto della pace è la giustizia sociale, mediante la quale ad ognuno deve essere assicurato il suo.
H, come Handicap. E' necessario eliminare tutti gli ostacoli che di fatto rendono l’uomo subalterno all'altro ed un popolo dipendente da un altro.
I, come Istruzione. La pace è assicurare a tutti gli esseri umani almeno la formazione di base.
J, come Jihad. La pace è contraria a qualsiasi guerra soprattutto se definita "santa"
K, come KalashniKov. La pace rifiuta ogni arma offensiva e distruttiva della persona umana anche se definita convenzionale.
L, come Luce. La pace si costruisce alla luce del sole e no nel buio delle stanze dei bottoni.
M come Medicina. La pace è assicurare a tutti l'assistenza medica necessaria per la propria sopravvivenza.
N, come Nucleare. La pace non si costruire con il terrore della bomba nucleare. Distruggere simili armamenti è il primo passo serio verso la pace.
O, come Odio. Per chi vuole davvero la,pace non può esserci nel suo cuore alcun sentimento di odio verso nessuno, fosse anche il più acerrimo nemico.
P, come Perdono. Dare e ricevere perdono è un atto etico personale e comunitario che favorisce naturalmente il cammino verso la pace.
Q, come Qualità. Migliorare i rapporti internazionali tra vari stati e renderli qualitativamente significativi.
R, come Risorse. Ripensare il mondo per distribuire le risorse economiche in eguale misura tra tutti gli uomini, considerato che quelle naturali sono concretate in alcuni luoghi ed in  poche mani.
S, come Solidarietà. La pace si fonda sul vero concetto della solidarietà, che è concreta azione per la promozione di ogni uomo, soprattutto se si trova nel bisogno.
T, come Trattative. Nel promuovere la pace deve sempre prevalere la diplomazia e la politica mediante trattative e accordi di varia natura e mai mediante decisioni finalizzate alla guerra e alla distruzione.
U, come Umiltà. L'arroganza e la prepotenza sono i nemici dichiarati della pace e favoriscono la guerra. L'umiltà è virtù fondamentale per ricostruire la pace tra persone e intere comunità.
V, come Verità. La pace si fonda sulla verità. La menzogna costruire i mostri della vergogna umana.
W, come Web. La pace oggi passa anche attraverso un sapiente uso di Internet. Senza una capillare diffusione della tecnologia non è possibile perseguire realisticamente la pace nel mondo della telematica.
X, come Xenofobia. La pace è accoglienza dello straniero. Non è paura di chi proviene da altri luoghi e da altre culture.
Y, come Yatagàn. La pace è deporre antiche e nuove sciabole, usate ieri ed oggi per offendere chi non appartiene alla tua stessa fede.
Z, come Zelo. Nella promozione della pace mondiale è necessario uno zelo "apostolico" di grande respiro morale. Ognuno, nelle proprie possibilità e mansioni deve farsi carico di un impegno così gravoso e parimenti indispensabile per le sorti future dell'umanità.

"Bisogna andare tutti alla scuola di pace, ha detto padre Rungi e nessuno è davvero maestro in questo campo. L'alfabetizzazione alla pace si apprende non solo teoricamente sui banchi di scuola o in altri luoghi della formazione, ma ogni giorno a contatto con il molteplice mondo della diversità, entro il quale è possibile costruire nuovi spazi per l'affermazione non solo del concetto pace, ma soprattutto di gesti e fatti di pace. Questo piccolo alfabeto sulla pace, con semplici riflessione può contribuire ad una prima riflessione su tale tema soprattutto oggi in un contesto di conflittualità tra vari modi di essere, pensare ed agire di vasti strati sociali a livello globale".

Mondragone 17 settembre 2002